Credo che questa sia la ricetta più amata dalle mie amiche, probabilmente perchè rappresenta un piatto unico con un giusto bilanciamento di verdure e proteine e con pochi grassi a crudo. Se preceduto da un buon aperitivo e seguito da un dolce, è l’ideale per due chiacchiere attorno ad tavolo.
Altra ricetta dei ricordi ; mangiavo queste polpette anni fa a Roma in una trattoria specializzata in carne nel quartiere Prati.
Ottime fritte ma anche soltanto passate nel pangrattato e infornate nel forno già caldo ( l’interno è composto dagli avanzi di carne del bollito e dunque non ha bisogno di lunghe cotture).
Bignè o choux alla francese, parliamo dell’involucro più delicato ed adatto alla farcitura che esista al mondo, secondo i miei gusti.
Non è così semplice preparare un buon bignè: deve essere asciutto ma non secco; deve alzarsi in cottura e rimanere vuoto all’interno così da permettere la farcitura più voluttuosa del mondo; e poi Parigi docet, deve avere la craquelin.
La ricetta della nonna per le feste di famiglia, la casa che odora di burro e zafferano e noi ragazzini che ci rincorriamo coi cugini: una vera madeleine proustiana.
Non ne conosco l’origine, anche se le fonti ispiratrici di mia nonna sono sempre state: Il Talismano della felicità di Ada Boni e la rivista La cucina italiana di cui si vantava di possedere tutti i numeri a cominciare dal primo. Ma su Il Talismano questa ricetta non c’è, e in rete non ho trovato, tra le tante, questa preparazione specifica.