Per anni nella mia famiglia abbiamo goduto di questo panbrioche, ma visti i tempi di realizzazione non velocissimi era proposto da mia nonna soltanto nelle occasioni speciali. Ho il ricordo di queste palline soffici e gonfie, con l’interno a base di formaggio fuso e mortadella, oppure prosciutto cotto e scamorza, con un profumo inebriante e confortante che inondava la casa.
La fonte, come per molte ricette tipiche della cucina campana, era la sua amica la signora Vanna.
Lei era originaria di Caserta e insieme a suo marito “il generale”, condividevano dei viaggi in macchina con i miei nonni su e giù per l’Italia, e spesso portavano anche me.