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Blanquette de veau veloce

25 Settembre 2018

Questa ricetta di Blanquette de veau è stata ispirata da una vacanza in Provenza ospite dall’amica Francoįse, dopo averne parlato con lei e confrontando la ricetta della cucina tradizionale francese con una ricetta di simil- blanquette che gira da anni in casa mia, l’ho integrata e testata, ed ecco cosa è venuto fuori mettendo a confronto le due versioni, spero che i puristi e soprattutto la mia amica non ne abbiano a male.

La differenza tra la blanquette creata a metà  1800 dal grande Auguste Escoffier – definito “il cuoco dei re, il re dei cuochi”che lavorò per le più grandi catene alberghiere nel mondo e diffuse la cucina francese e l’uso delle salse – è che la mia versione prevede la cottura in pentola a pressione.

Vi consiglio di provare questo adattamento, è veloce, ideale ad essere condivisa se presentata in un grande piatto per un’occasione conviviale ma anche un vero cibo consolatorio per allietare la famiglia nelle serate autunnali.

 

Qui trovate la ricetta di Auguste Escoffier.

 

Ingredienti per 4 persone:

2 lt di brodo vegetale, ne userò parte per la blanquette e parte per il riso pilaf 

40 gr burro

2 cucchiai di farina

600 gr spezzatino di vitella

3 carote di medi grandezza, tagliate fino a ricavarne dei pezzi di circa 4×2 cm ( non troppo piccoli altrimenti in cottura si disferanno)

8 cipolline mondate

500 gr di piccoli funghi champignons puliti ( io sull’onda della ricetta furbetta e dietro consiglio di Francoįse, li ho comprati surgelati da Picard: Champignons de Paris mignatures)

succo di 1 limone e la scorza grattugiata di 1/2 limone

1 tuorlo d’uovo grande o due piccoli

150 cc di crema di latte ( quella fresca da montare)

sale, pepe, noce moscata, chiodi di garofano

timo, una foglia di alloro e dei gambi di prezzemolo per la preparazione che poi andranno tolti e foglioline di prezzemolo per guarnire

300 gr di riso basmati- burro o olio in piccola quantità

 

            

 

Procedimento

Nella pentola a pressione, mettete a scaldare il burro e poi versate le carote che dovranno soltanto insaporirsi, aggiungete quindi la farina e 2 mestoli e 1/2 di brodo vegetale che avrete preparato in precedenza ( è un attimo: un filo d’olio in una pentola capace e subito mezza cipolla con la buccia ben sciacquata su cui avrete infilzato un chiodo di garofano, poi una carota tagliata in tre parti e una costa di sedano in pezzi, pepe in grani e due pomodorini. Lasciate sobbollire e salare, in 1/2 ora mentre voi farete altro, è pronto).

Mescolare bene la vellutata composta dal roux e dal brodo e lasciare sobollire scoperto per 2 minuti.

Passato questo tempo, aggiungete la carne, il mazzetto odoroso – gambi di prezzemolo, alloro e timo – e coprire la carne per metà con il brodo.

Chiudere la pentola a pressione e lasciar cuocere per 30 minuti dal fischio. 

 

                            

 

Durante questa attesa potrete mettere a cuocere il riso basmati, sciacquatelo, lasciatelo tostare brevemente in olio o burro con una piccola cipolla steccata da un chiodo di garofano, e poi coperitelo per due dita con il brodo preparato anticipatamente. Chiudete subito la pentola con il suo coperchio e appena sentite che bolle, abbassate il fuoco al minimo, finché nei giro di 10/15 minuti il brodo sarà consumato e il riso perfettamente cotto e sgranato. Trasferitelo in una ciotola e tenete da parte.

Trascorsi i 30 minuti tornate alla carne, lasciate sfiatare la valvola della pentola a pressione, aprite il coperchio e aggiungete le cipolline e i funghi. Lasciate cuocere altri 10 minuti scoperto e approfittatene per controllare il sale, se vi accorgete che è poco fluido, aggiungete un po’ di brodo e appena le cipolline sono tenere, aggiungete la crema di latte e il limone spremuto.

Verificate la sapidità, aggiungete il tuorlo d’uovo, le zeste di mezzo limone e una grattugiata di noce moscata e il pepe.

Ammirate con immensa golosità la cremosità di questo spezzatino e immaginate di gustarvelo con il riso…

Cospargete di prezzemolo e vi sentirete felici.

 

 

P.S. confesso di aver commesso un errore, ho aggiunto le cipolline all’inizio insieme alle carote. A fine cottura erano disintegrate, certo il sapore della salsa ne ha giovato, ma vanno aggiunte verso la fine con i funghi visto che i tempi di cottura sono brevi.

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La caponata a modo mio

22 Agosto 2016

E’ da ieri sera che ho voglia di caponata di melanzane, una tipica ricetta della cucina siciliana.

Cosa ha di diverso la mia ricetta della caponata rispetto alle altre?

Non so, è che a me piace così, con i sapori distinti, che non galleggi nella salsa di pomodoro, che si percepisca il gusto dolce e subito dopo il sapido, che sia profumata e anche un po’ croccante.

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Vellutata di cipollotti piselli e patate con gamberi dalla Croazia

28 Aprile 2016

Ritornata da Berlino riprendo gli impegni lasciati in sospeso, tra cui celebrare il mio primo incontro tra bloggers con Miss Claire,  Miss Mess e Una casa in campagna avvenuto al ristorante Antico Panada qui a Trieste.

Il tempo che era stato terso e primaverile fino al giorno prima è disperatamente peggiorato e quello che era partito come l’incontro nella location tra le più suggestive ed emblematiche di Trieste: il canale Rossini con ad un lato la Chiesa di San Antonio e dall’altro il mare, ci ha viste ripiegare all’interno del ristorante moderatamente affollato per la pausa pranzo.

 

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(questa foto di noi quattro è di Andrea Zangrando)

 

L’Antico Panada è molto frequentato e apprezzato dalle persone che lavorano nei paraggi ed offre un’ottima proposta per il pranzo veloce, data da un piatto a scelta ed una bevanda al costo di 12 euro. Dunque noi ragazze siamo salite nel suggestivo e raccolto ballatoio al piano di sopra e dopo le presentazioni (sì, per me era quasi un blind-date) è partito il chiacchiericcio e lo scatto selvaggio di foto ai piatti con relativo commento.

Eccomi dunque a riproporre la mia versione di uno dei piatti assaggiati con le amiche bloggers al ristorante Antico Panada: vellutata di ortica e patate con bocconcini di salmone. 

 

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Io, sempre approfittando dei prodotti di stagione e degli alimenti permessi dalla mia dieta, ribatto con una vellutata di piselli  e cipolline fresche, patate novelle e gamberi a vapore, spolverizzati da gomasio e riso venere.

 

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Ecco come ho fatto:

( per 2 persone)

600 gr. piselli freschi da sgranare

2 cipollotti freschi ( piuttosto piccoli)

2 piccole patate novelle

180 gr di gamberetti gia sgusciati

sale, olio evo, gomasio

Sgranate i piselli e metteteli in un colino con i cipollotti privati della cima della parte verde e le patatine, risciacquate bene soprattutto le patate che utilizzerete con la buccia.

Versare tutto in un pentolino dopo aver tagliato le patate e i cipollotti in più parti, e coprire con 1 bicchiere e mezzo di acqua o brodo vegetale. Lasciar cuocere per circa 30′.

Appena tutto è cotto, frullate con un frullatore ad immersione e sistemate la vellutata in una ciotola, adagiate nel centro i gamberi a vapore e circa 30 gr di riso venere, poi spolverizzate con il gomasio, un condimento di origine asiatica a base di sesamo tostato, sale marino e alghe che aiutano accellerando il metabolismo.

Ovviamente questa è la mia versione super light, cucinata senza olio né sale e pensata per riproporre le consistenze del piatto assaggiato all’Antico Panada, voi aggiungete pure dei dadini di speck o prosciutto tostato sui gamberertti oppure dei crostini di pane al posto del riso.

Io ho appena finito di mangiarla, densa e fumante al punto giusto: ora provatela voi!

 

 

 

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Danubio, ovvero il panbrioche della signora Vanna

4 Aprile 2016

Per anni nella mia famiglia abbiamo goduto di questo panbrioche, ma visti i tempi di realizzazione non velocissimi era proposto da mia nonna soltanto nelle occasioni speciali. Ho il ricordo di queste palline soffici e gonfie, con l’interno a base di formaggio fuso e mortadella, oppure prosciutto cotto e scamorza, con un profumo inebriante e confortante che inondava la casa.

La fonte, come per molte ricette tipiche della cucina campana, era la sua amica la signora Vanna.

Lei era originaria di Caserta e insieme a suo marito “il generale”, condividevano dei viaggi in macchina con i miei nonni su e giù per l’Italia, e spesso portavano anche me. Leggi tutto

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Pranzo di primavera

24 Marzo 2016

E’ufficialmente primavera e la necessità di contenersi con il cibo e le calorie diventa impellente in previsione della fatidica prova costume.

Io che amo cucinare e mi entusiasmo da matti di fronte ad un negozio di verdure ben fornito – soprattutto dopo un inverno a ritmo di cavoli-broccoli-insalate- mi ritrovo con gli occhi che brillano per tanta varietà di primizie primaverili.

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